Dopo essere partiti dal porto di Buenos Aires, sulla nave Eugenio "C" cominciava una nuova esperienza difficile da dimenticare dove, tra la confusione emotiva e la novità di questa città galleggiante che dondolava, era difficile capire se si stava lasciando la propria terra o se si era partiti per una crociera, visto che la giornata veniva organizzata con ogni tipo di svago e divertimento ....

Per quanto l'Argentina accogliesse ancora gli immigrati nel 1947, vi erano delle regole rigide da dover rispettare, per quel poco che so lo erano ancora di più negli Stati Uniti.
Ti davano l'autorizzazione a partire solo se avevi già preso dei contati, tramite un conoscente che abitava e lavorava già in Argentina, e ti era stato assegnato un posto di lavoro; altresì dovevi avere già un posto dove andar a dormire. Se tutte queste condizioni erano soddisfatte potevi imbarcarti, ti prendevano le impronta digitali, venivi schedato e da lì in avanti cominciava una viaggio lungo 30 giorni dove non c'erano né piscina, né balli né divertimento....solo un gran mal di mare che lasciava a molti sulle cuccette senza mangiare per giorni......
Una volta arrivati a destinazione salivano a bordo di ogni nave degli organi di controllo che visionavano la documentazione richiesta, effettuavano una visita medica e confermavano o meno lo sbarco ad ogni singolo immigrato.
Una volta sbarcati venivano indirizzati all' "Hotel Immigrazioni" che si trovava nello stesso porto e, sempre ricordando i racconti di mio padre, lì avrebbero trascorso la quarantena.
Il complesso era composto da diversi edifici dove, oltre l'hotel dove potevano dormire fino a tremila persone in grandissimi stanzoni dislocati su tre piani ed il salone per il pranzo al piano terra, vi era un ospedale ed un'officina di lavoro.....
Sarebbe troppo polemico voler confrontarlo con la realtà che viviamo oggi in Italia..... non è questo il mio intento.
Voglio invece concludere raccontandovi che l'hotel oggi è diventato un "museo nazionale dell'immigrazione", e mi auguro di poter, prima o poi, visitarlo consapovelo che da lìnon solo ha transitato mio padre ma tantissimi italiani che hanno segnato una storia.....